LUPIN III - IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO. (Rupan Sansei: Kariosutoro no shiro - 1979)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura di: Hayao Miyazaki, Tadashi Yamazaki
Tratto dai fumetti di: Monkey Punch
Tratto da una storia di: Maurice Leblanc
Prodotto da: Tetsuo Katayama
Produzione: Tokyo Movie Shinsha Co. Ltd., Kyokuichi Corp.
Animazioni: TMS Ent.
PRIMA EDIZIONE ITALIANA: Polygram Italia
EDIZIONE VIDEO: Yamato Video
NUOVA EDIZIONE CINEMATOGRAFICA: 6 LUGLIO 2007
DISTRIBUZIONE: Mikado
Lupin, il ladro-gentiluomo, non poteva avere incontro migliore che con il grande Hayao Miyazaki, regista, animatore, disegnatore e genio oltre ogni immaginazione. La storia del loro incontro e da ricercarsi nella popolare serie tv dedicata proprio a Lupin III. Hayao prese parte alla produzione di alcuni episodi riuscendo così a conquistarsi le grazie del produttore per avere carta bianca nella realizzazione di un lungometraggio dedicato al personaggio di Monkey Punch. Il risultato è "Il Castello di Cagliostro", a detta di molti (e anche del sottoscritto) la migliore storia mai scritta per Lupen III.
La storia inizia con la fine di un colpo effettuato in una banca da Lupin e Jigen. Un colpo che ha fruttato tanto denaro da riempire per intero l'auto di Lupin, una storica Fiat 500. Ma l'eccitazione di Jigen per il denaro viene frenata dal socio che gli svela trattarsi soltanto di denaro falso. Denaro proveniente dalla piccola cittadina di Cagliostro, in Italia, il covo dei più grandi falsari del mondo. I due allora si recano in Italia e, al loro arrivo nella cittadina incriminata, incontrano una sposa che sta fuggendo in auto, rincorsa da alcuni brutti ceffi. I due conoscono così Clarissa, la promessa sposa del Conte Cagliostro, un oscuro nobile barricato sempre all'interno del suo castello-fortezza, circondato da centinaia di guardie private. Così il mistero dei falsari si intreccia con la vita della giovane Clarissa, rinchiusa contro la sua volontà. Per il giovane Lupin è pane quotidiano occuparsi di denaro e giovane donne in difficoltà...
La sceneggiatura de "Il Castello di Cagliostro" è ispirata alla storia "La Contessa di Cagliostro" scritta da Maurice LeBlanc nel 1924, ma Miyazaki ha apportato notevoli modifiche scrivendo una storia completa, ricca di sentimenti e azione, in cui si piazza elegantemente il Ladro dalla giacca rossa (qui verde) della nota serie televisiva. Questo ha aiutato il character design, avendo già a disposizione i modelli da cui prendere spunto. Evidente la passione di Hayao per le eroine femminili, cosa che caratterizzerà poi i suoi lungometraggi targati Ghibli, rilegando a Clarissa un ruolo non marginale e con un carattere forte, a differenza di molte controparti femminili incontrate da Lupin nelle sue numerose avventure. La regia è impeccabile e riesce a portare lo spettatore fino alla fine della storia con un crescendo sempre maggiore.
La parte visiva è anche ben fatta. Ci troviamo di fronte ad un lungometraggio creato alla fine degli anni '70 e animato in maniera impeccabile. Le linee grafiche imposte da Miyazaki poi si intravedono in ogni personaggio. Si perchè da un lato vuole rispettare il disegno dei personaggi di Monkey Punch e dall'altro apportare poche migliorie con il suo personale stile grafico. I colori sono molto brillanti e, oltre i personaggi, spiccano anche i fondali che illustrano delle stupende locazioni che si rifanno molto al nostro paese. Chiudono il discorso le musiche, un ottima colonna sonora mai fuori luogo, che ben accompagna ogni momento della storia. Per quanto riguarda il doppiaggio, il regista Miyazaki ha molto apprezzato il lavoro di Sumi Shimamoto (la voce di Clarissa), richiedendo i suoi servigi anche per la pellicola Nausicaa. Da segnalare il doppiaggio in italiano realizzato per questo lungometraggio, di buona fattura, ma che presenta delle voci differenti dalla serie televisiva.
Su tutti i personaggi presenti nella serie televisiva, Lupin III è il protagonista unico insieme alla giovane Clarissa e al Conte Cagliostro. Il pistolero Jigen compare in tutta la pellicola ma il suo ruolo non è importante come nelle numerose avventure del ladro-gentiluomo. Ancora più marginali Goemon e Fujico, rilegati a poche apparizioni, così come all'ispettore Zenigata. Passando al mecha design, menzione degna di nota per i veicoli utilizzati da Lupin e Clarissa: delle riproduzioni di una Fiat 500 del 1969 e di una Citroen 2VC, rispettivamente l'auto dall'animatore Yasuo Otsuka e la prima auto posseduta dal regista Miyazaki. In tema di produzione invece possiamo ricordare che l'intera pellicola è stata realizzata in quattro mesi: da Agosto a Dicembre del 1979.
Questo lungometraggio è l'ultimo progetto ufficiale che vedeva insieme Miyazaki e Lupin. Ma Hayao diresse in seguito altri due episodi della serie (1980) con il nome Tereki Tsutomu. Questo lungometraggio invece, appena uscito in patria, è stato un flop, a differenza della serie, cosa opposta successa negli States e in Europa, in cui è piaciuto tantissimo, riuscendo ad avere più successo della serie, cosa confermata dalle vendite di VHS e DVD. Questa è stata anche la prima pellicola d'animazione giapponese ad essere stata proiettata al Festival del Cinema di Cannes ("Ghost in the Shell: Innocence" (2004) è invece stata la prima pellicola d'animazione giapponese in concorso in questo festival).
I 100 minuti della pellicola scorrono in maniera gradevole. "Il Castello di Cagliostro" non rappresenta la solita storia di Arsenio Lupin III, molto lineare e di poco spessore. Si assiste invece ad una storia profonda e molto ben costruita, in cui ottimamente si piazza l'allegria e la spensieratezza di un giovane Lupin. La pellicola è portata in Italia dalla Polygram, prima in edizione VHS, anche all'interno della collana Manga Mania, e oggi acquistabile in DVD dalla Yamato Video con una buona qualità video in formato 16:9 e pochi extra come gli sketch-book originali di Miyazaki. La Mikado ha acquistato i diritti per portare la pellicola in 35mm nei cinema dal 6 Luglio 2007 in versione rimasterizzata e con un nuovo doppiaggio con le voci storiche italiane delle prime serie tv.
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(Rupan Sansei: Kariosutoro no shiro - 1979)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Hayao Miyazaki
Sceneggiatura di:
Hayao Miyazaki, Tadashi Yamazaki
Tratto dai fumetti di:
Monkey Punch
Tratto da una storia di:
Maurice Leblanc
Prodotto da:
Tetsuo Katayama
Produzione:
Tokyo Movie Shinsha Co. Ltd., Kyokuichi Corp.
Animazioni:
TMS Ent.
PRIMA EDIZIONE ITALIANA:
Polygram Italia
EDIZIONE VIDEO:
Yamato Video
NUOVA EDIZIONE CINEMATOGRAFICA: 6 LUGLIO 2007
DISTRIBUZIONE:
Mikado
Lupin, il ladro-gentiluomo, non poteva avere incontro migliore che con il grande Hayao Miyazaki, regista, animatore, disegnatore e genio oltre ogni immaginazione. La storia del loro incontro e da ricercarsi nella popolare serie tv dedicata proprio a Lupin III. Hayao prese parte alla produzione di alcuni episodi riuscendo così a conquistarsi le grazie del produttore per avere carta bianca nella realizzazione di un lungometraggio dedicato al personaggio di Monkey Punch. Il risultato è "Il Castello di Cagliostro", a detta di molti (e anche del sottoscritto) la migliore storia mai scritta per Lupen III.
La storia inizia con la fine di un colpo effettuato in una banca da Lupin e Jigen. Un colpo che ha fruttato tanto denaro da riempire per intero l'auto di Lupin, una storica Fiat 500. Ma l'eccitazione di Jigen per il denaro viene frenata dal socio che gli svela trattarsi soltanto di denaro falso. Denaro proveniente dalla piccola cittadina di Cagliostro, in Italia, il covo dei più grandi falsari del mondo. I due allora si recano in Italia e, al loro arrivo nella cittadina incriminata, incontrano una sposa che sta fuggendo in auto, rincorsa da alcuni brutti ceffi. I due conoscono così Clarissa, la promessa sposa del Conte Cagliostro, un oscuro nobile barricato sempre all'interno del suo castello-fortezza, circondato da centinaia di guardie private. Così il mistero dei falsari si intreccia con la vita della giovane Clarissa, rinchiusa contro la sua volontà. Per il giovane Lupin è pane quotidiano occuparsi di denaro e giovane donne in difficoltà...
La sceneggiatura de "Il Castello di Cagliostro" è ispirata alla storia "La Contessa di Cagliostro" scritta da Maurice LeBlanc nel 1924, ma Miyazaki ha apportato notevoli modifiche scrivendo una storia completa, ricca di sentimenti e azione, in cui si piazza elegantemente il Ladro dalla giacca rossa (qui verde) della nota serie televisiva. Questo ha aiutato il character design, avendo già a disposizione i modelli da cui prendere spunto. Evidente la passione di Hayao per le eroine femminili, cosa che caratterizzerà poi i suoi lungometraggi targati Ghibli, rilegando a Clarissa un ruolo non marginale e con un carattere forte, a differenza di molte controparti femminili incontrate da Lupin nelle sue numerose avventure. La regia è impeccabile e riesce a portare lo spettatore fino alla fine della storia con un crescendo sempre maggiore.
La parte visiva è anche ben fatta. Ci troviamo di fronte ad un lungometraggio creato alla fine degli anni '70 e animato in maniera impeccabile. Le linee grafiche imposte da Miyazaki poi si intravedono in ogni personaggio. Si perchè da un lato vuole rispettare il disegno dei personaggi di Monkey Punch e dall'altro apportare poche migliorie con il suo personale stile grafico. I colori sono molto brillanti e, oltre i personaggi, spiccano anche i fondali che illustrano delle stupende locazioni che si rifanno molto al nostro paese. Chiudono il discorso le musiche, un ottima colonna sonora mai fuori luogo, che ben accompagna ogni momento della storia. Per quanto riguarda il doppiaggio, il regista Miyazaki ha molto apprezzato il lavoro di Sumi Shimamoto (la voce di Clarissa), richiedendo i suoi servigi anche per la pellicola Nausicaa. Da segnalare il doppiaggio in italiano realizzato per questo lungometraggio, di buona fattura, ma che presenta delle voci differenti dalla serie televisiva.
Su tutti i personaggi presenti nella serie televisiva, Lupin III è il protagonista unico insieme alla giovane Clarissa e al Conte Cagliostro. Il pistolero Jigen compare in tutta la pellicola ma il suo ruolo non è importante come nelle numerose avventure del ladro-gentiluomo. Ancora più marginali Goemon e Fujico, rilegati a poche apparizioni, così come all'ispettore Zenigata. Passando al mecha design, menzione degna di nota per i veicoli utilizzati da Lupin e Clarissa: delle riproduzioni di una Fiat 500 del 1969 e di una Citroen 2VC, rispettivamente l'auto dall'animatore Yasuo Otsuka e la prima auto posseduta dal regista Miyazaki. In tema di produzione invece possiamo ricordare che l'intera pellicola è stata realizzata in quattro mesi: da Agosto a Dicembre del 1979.
Questo lungometraggio è l'ultimo progetto ufficiale che vedeva insieme Miyazaki e Lupin. Ma Hayao diresse in seguito altri due episodi della serie (1980) con il nome Tereki Tsutomu. Questo lungometraggio invece, appena uscito in patria, è stato un flop, a differenza della serie, cosa opposta successa negli States e in Europa, in cui è piaciuto tantissimo, riuscendo ad avere più successo della serie, cosa confermata dalle vendite di VHS e DVD. Questa è stata anche la prima pellicola d'animazione giapponese ad essere stata proiettata al Festival del Cinema di Cannes ("Ghost in the Shell: Innocence" (2004) è invece stata la prima pellicola d'animazione giapponese in concorso in questo festival).
I 100 minuti della pellicola scorrono in maniera gradevole. "Il Castello di Cagliostro" non rappresenta la solita storia di Arsenio Lupin III, molto lineare e di poco spessore. Si assiste invece ad una storia profonda e molto ben costruita, in cui ottimamente si piazza l'allegria e la spensieratezza di un giovane Lupin. La pellicola è portata in Italia dalla Polygram, prima in edizione VHS, anche all'interno della collana Manga Mania, e oggi acquistabile in DVD dalla Yamato Video con una buona qualità video in formato 16:9 e pochi extra come gli sketch-book originali di Miyazaki. La Mikado ha acquistato i diritti per portare la pellicola in 35mm nei cinema dal 6 Luglio 2007 in versione rimasterizzata e con un nuovo doppiaggio con le voci storiche italiane delle prime serie tv.